“Di politica non ni capisciu nenti. Se però ‘u dutturi sale è buono per me e per la mia famiglia”.
La politica in Sicilia non è una questione di uomini o di donne. Quelli passano, il “sistema” resta e si rinnova. La rivincita del Borsellino-Cuffaro (con la prima che alle scorse regionali si attestò al 41,6%) è una batosta sul viso fiero della modicana che fu Anna Maria Paola Luigia Finocchiaro, la quale non va oltre il 30% dei consensi. Milioni di “tumbuluni” (schiaffoni), assestati dai siciliani stessi a quella “che se n’è andata a Roma”. “Cu nesci arrinesci”, si dice in Sicilia. Chi va via dall’isola fa carriera, certo, ma sarà sempre additato dal popolo come un traditore della sua terra.
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