In Francia i dipendenti sequestrano il direttore di un'azienda chimica. Solo una decina di giorni fa il rapimento dell’amministratore delegato Sony
«Chi semina miseria raccoglie la collera»: dice tutto, questo slogan della manifestazione francese del 19 marzo, sullo stato d’animo di tanti cittadini di fronte alla crisi. A raccogliere, sono manager e governanti. Quel cartello in particolare veniva sbandierato a Clairoix, per protesta contro la tedesca Continental che chiude una fabbrica di pneumatici senza preavviso: millecento i francesi licenziati. La gente di Clairoix è anche oggi in strada, mentre una delegazione è stata ricevuta all’Eliseo a Parigi dove il presidente, Nicolas Sarkozy, cerca di arginare la rabbia; ma i sindacati si sono detti «delusi». Il malcontento contro i presunti ’leader’ e la loro mancanza di risposte adeguate alla crisi si respira negli Stati Uniti e in tutta Europa, anche nessun paese scende in piazza tanto quanto la Francia, dove il 19 marzo erano in milioni a protestare in tutta la nazione. Rabbia contro i dirigenti delle imprese che si foderano le tasche mentre varano piani sociali, e contro i capi di governo che non sembrano avere strategie né chiare né omogenee per uscire dalla crisi.
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