Roma, 29 nov. (Adnkronos) - La frase pronunciata dal premier "mette a rischio" gli scrittori che si occupano di mafia. Così Carlo Lucarelli commenta le affermazioni fatte da Silvio Berlusconi a Olbia. "Quelle affermazioni mi sembrano una grande sciocchezza, perche' non e' certo scrivendo di mafia che si crea la mafia; anzi, semmai il contrario", commenta Lucarelli ai microfoni di Cnr media.
"Quella frase - aggiunge lo scrittore - mette a rischio tutti noi, perché scriviamo di problemi italiani quindi anche di quello. La mafia già c'è, noi ne scriviamo, facciamo capire alle gente quali sono i meccanismi che la producono e che la fanno crescere, sperando che serva a toglierla di mezzo. Non è non parlando delle cose che le cose non esistono più. E' molto più facile chiudere gli occhi, girarsi dall'altra parte soprattutto quando certi temi danno particolarmente fastidio, piuttosto che affrontarli direttamente".
"Noi facciamo in modo diverso - continua Lucarelli - crediamo che i problemi vadano affrontati di petto e subito, e che vadano risolti, non nascosti. Io lo vedo - conclude - dalle persone che incontro, dalle mail che riceviamo, dai ragazzi che incontro nelle scuole o durante altre iniziative. Da parte di tutti c'e' una grande curiosità e un grande interesse a sapere cosa è successo per capire cosa puo' succedere".
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