MILANO - Sabato aveva chiamato la moglie dal carcere di Ariano Irpinio, provincia di Avellino. "Devo darti una bella notizia. Sono arrivate le carte del trasferimento, le aspettavo da quindici giorni. Da lunedì sono più vicino a te, ci vedremo più spesso". Ma Ciro Ruffo, 35 anni, pentito del clan Di Tella, sottogruppo dei casalesi operanti nel comune di Carinaro, provincia di Caserta, è stato trovato morto ieri nella casa circondariale San Michele di Alessandria. Una morte in carcere che si tinge di giallo. "La direttrice mi ha comunicato che lo hanno trovato impiccato, ma non è vero" accusa la moglie, D. B., che insieme ai due figli - una bambina di 11 anni e un bimbo di 7 - è sotto protezione in Piemonte dalla fine di luglio. "Ho visto il corpo all'obitorio del cimitero di Alessandria - continua in lacrime - ha il naso rotto, un livido sotto l'occhio destro, tanti altri lividi sulla schiena, sulla pancia, in faccia. Ha perso sangue dagli occhi e dalle orecchie. È stato pestato".
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http://www.repubblica.it/2009/12/sezioni/cronaca/pentito-impiccato/pentito-impiccato/pentito-impiccato.html
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