lunedì 14 marzo 2011

Nucleare, solo Italia e Cina dicono ancora sì

La tragedia giapponese fa rivedere i piani di mezzo mondo. Tranne che Roma e Pechino

I Paesi di mezzo mondo, anche i più convinti sostenitori dell’energia nucleare, ripensano la loro strategia relativa alle centrali.

IL MONDO CI RIPENSA – La tragedia giapponese frena i piani della Germania. La cancelliera Angela Merkel ha deciso di sospendere il programma col quale conservatori e liberali volevano allungare la vita di 16 reattori atomici civili. Alcuni nella maggioranza che sostiene il governo tedesco chiede addirittura che quei reattori vengano spenti subito. LaSvizzera intanto ha bloccato la procedura di domanda di autorizzazione di tre nuovi siti, mentre l’Austria chiede un riesame a livello europeo, verifiche e controlli in tutte le centrali del Vecchio Continente. Il Belgio sull’energia ricavata dall’atomo, ci sta ripensando. In Francia, il paese più convintod el nucleare, i dubbi si fanno largo. E gli ecologisti passano al contrattacco pensando ad un referendum. In Italia, l’aria è diversa. L’esponente della maggioranza Fabrizio Cicchittogiura fedeltà alla linea dell’esecutivo. Ponendoci sulla stessa linea della Cina.

ITALIA E CINA IN DISPARTE – L’opposizione infierisce. E accusa. “E’ sconcertante constatare come in una delle più drammatiche giornate da diversi decenni a questa parte, nel pieno di una emergenza umanitaria e atomica , solo due Governi al mondo dichiarino di voler continuare a testa bassa sui loro rispettivi programmi nucleari, ovvero l’Italia di Berlusconi e la Cina di Wen Jiabao”. A muovere la denuncia sono i senatori del Pd Roberto Della Seta eFrancesco Ferrante. “E’ intollerabile - fanno sapere - che venga tacciato di sciacallaggio, catastrofismo o persino eccessiva emotività chi si oppone con la forza dell’evidenza ai rischi tremendi del ritorno al nucleare, perché il Giappone ha dimostrato sulla propria pelle che il nucleare sicuro è impossibile, anche in Paesi tecnologicamente all’avanguardia. Non crediamo che in Svizzera e Germania, che hanno stoppato i loro programmi nucleari, l’emotività abbia giocato un ruolo, ma che più semplicemente quando si parla di nucleare e sicurezza non devi esserci spazio per i pasdaran dell’atomo.” “E’ sciacallo piuttosto chi – concludono i parlamentari del Pd – per difendere gli interessi di grandi industrie nucleari calpesta la sicurezza dei cittadini”.

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