lunedì 11 febbraio 2008

Afghanistan: per Usa e Gran Bretagna è a rischio missione Nato

LONDRA (Reuters) - La riluttanza degli alleati della Nato a inviare più truppe e maggiori risorse in Afghanistan sta mettendo a rischio la missione internazionale. E' l'allarme lanciato oggi da Stati Uniti e Gran Bretagna.
Il ministro britannico della Difesa David Miliband ha detto che l'Afghanistan rischia di trasformarsi in uno "stato fallito", a meno che non ci si impegni di più per combattere i militanti islamici, e il sottosegretario di Stato Nicholas Burns ha lanciato un appello agli europei affinché forniscano più aiuti. La coalizione militare a guida Usa rovesciò il governo talebano a fine 2001, ma il movimento islamico ha lanciato un'offensiva insurrezionale nel 2006, e da allora la violenza ha subito una escalation. Miliband, che si è recato in Afghanistan la settimana scorsa insieme alla Segretario di Stato Usa Condoleezza Rice, ha detto che è vitale che anche altri membri della Nato aumentino il loro impegno. "(Se la comunità internazionale si chiamasse fuori), ciò contribuirebbe a far precipitare l'Afghanistan in un'insicurezza ancor più pericolosa", ha detto Miliband ai microfoni di BBC radio. "Se non si fa uno sforzo maggiore, l'Afghanistan rischia di diventare uno 'stato fallito'". "Abbiamo bisogno che l'intera comunità internazionale, compresi i paesi europei, aumenti l'impegno", ha detto ancora il responsabile britannico della Difesa. Burns, parlando prima di colloqui con rappresentanti britannici di Afghanistan e di altre aree di politica estera, ha detto che è ingiusto che pochi membri della Nato - americani, britannici, olandesi e canadesi - debbano sobbarcarsi il peso della missione. "Per noi è obbligatorio dire, con grande rispetto, che abbiamo bisogno di aiuto dalla Germania dagli altri paesi europei più importanti", ha detto Burns ai giornalisti che gli chiedevano del coinvolgimento della Germania. "E' difficile pensare a una operazione militare che abbia successo quando la maggioranza delle capitali dicono: decidiamo noi dove e quando schierare le truppe". Il sottosegretario Usa ha detto di ritenere che la missione Nato procede "nella giusta direzione", e che i talebani verranno definitivamente sconfitti. La Francia ha indicato la volontà di inviare più truppe, ma la Germania ha detto chiaramente che non può fare di più. La Gran Bretagna, secondo paese per numero di soldati forniti all'Isaf, oggi forte di 43.000 unità, è sotto pressione mentre i suoi 7.000 militari, concentrati soprattutto nella provincia meridionale di Helmand, trovano una sempre maggiore resistenza e il numero delle perdite è in aumento. http://it.notizie.yahoo.com/rtrs/20080211/tsp-afghanistan-missione-rischio-nato-8707153_1.html

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