Roma, 24 giu. (Adnkronos/Ign) - I cartelli tra imprese non sono ''peccati veniali'' ma ''gravi misfatti contro la società perché corrompono la libera competizione delle forze economiche sul mercato''. E' il presidente dell'Antitrust Antonio Catricalà a bollare così l'intesa restrittiva della concorrenza chiedendo, nella Relazione annuale dell'Autorità presentata alla Sala della Lupa a Montecitorio, un rafforzamento dei metodi di lotta, a partire dal miglioramento della disciplina dei programmi di clemenza. Catricalà chiede anche di modificare la legge che non consente di sanzionare le imprese quando l'intesa collusiva sia frutto di una delibera dell'associazione e sottolinea l'efficacia della disciplina dei programmi di clemenza, ricordando come ''in Italia la 'leniency' inizia infatti a decollare e questo importante processo va sostenuto. Un'impresa denuncia l'esistenza di un cartello al quale ha aderito e ottiene l'immunità. Stiamo lavorando a 12 casi'', spiega.
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