martedì 30 settembre 2008

INTERCETTAZIONI: UNCI SCRIVE A BONGIORNO SU DDL ALFANO

"Il ddl Alfano sulle intercettazioni privilegia unicamente i diritti di presunta privacy degli indagati e trascura del tutto le esigenze di trasparenza del processo, oltre a quelle relative al diritto/dovere di cronaca". L'Unione nazionale cronisti italiani da' ancora battaglia sul testo di modifica al sistema delle intercettazioni che, a suo giudizio, "punta a eliminare la liberta' di informazione". In vista della manifestazione che per il 27 ottobre davanti a Montecitorio chiama a raccolta tutto il giornalismo italiano, l'Unci scrive al presidente della commissione Giustizia della Camera, Giulia Bongiorno. "Per limitare gli abusi nella pubblicazione delle intercettazioni", si legge in una nota, "e' sufficiente modificare la disciplina di produzione degli atti prima del loro deposito: e' condivisibile che il Gip non possa inserire la trascrizione delle intercettazioni nell'ordinanza di applicazione della custodia cautelare". Il documento, curato da Alessandro Galimberti, rileva che "il ddl e' stato preceduto da una campagna mediatica secondo cui per fini scandalistici prima che informativi, sarebbero state compiute numerose, palesi e intollerabili 'violazioni del segreto' d'indagine. E' un'affermazione falsa perche', tranne pochi episodi marchiani, gli atti sulle grandi inchieste politico-sportive-finanziarie degli ultimi tre anni sono stati pubblicati senza alcuna violazione di legge: erano infatti atti depositati, quasi sempre alla chiusura delle indagini preliminari, e quindi 'doppiamente' dissecretati , perche' conosciuti dalle parti coinvolte e perche' conclusivi dell'inchiesta". L'Unci si esprime, invece, "pienamente favorevole alla tutela delle persone estranee all'indagine, eliminando la trascrizione delle loro conversazioni telefoniche dalle ordinanze". (AGI)
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Roma-18:25/3335679/7

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