giovedì 4 settembre 2008

Libia, Fini: su basi Nato propaganda di Tripoli

FIRENZE (Reuters) - Il presidente della Camera Gianfranco Fini ha negato oggi che l'Italia si sia impegnata con la Libia a non concedere le basi Nato dislocate sul proprio territorio nella eventualità di un'aggressione nei confronti di Tripoli, come sostenuto ieri dal leader libico Muammar Gheddafi.
"Dire che verranno negate le basi militari appartiene alla propaganda di Tripoli", ha detto Fini durante un intervento alla festa del Pd a Firenze. Il presidente della Camera ha detto che il Trattato di Amicizia firmato dai due paesi li impegna ad evitare azioni aggressive reciproche. "E' un fatto positivo che Italia e Libia abbiamo messo nero su bianco questi impegni, adesso è compito del governo e dei Parlamenti verificare sull'impegno degli accordi", ha detto Fini. Le dichiarazioni di Gheddafi, riportate ieri dall'agenzia stampa libica Jana, hanno creato qualche imbarazzo a Roma, dove Palazzo Chigi e la Farnesina si sono affrettati a ricordare che l'accordo firmato domenica scorsa dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e dal leader libico lascia invariati i precedenti impegni internazionali sottoscritti dall'Italia, fra cui l'Alleanza atlantica. "Abbiamo specificato con grande chiarezza che ci sono trattati internazionali multilaterali che ovviamente restano", ha detto ieri il ministro degli Esteri Franco Frattini. In un discorso tenuto domenica scorsa a Bengasi, Gheddafi ha detto che l'articolo 4 del Trattato sancisce che: "Nel rispetto dei principi di legittimità internazionale l'Italia non userà o non consentirà l'uso dei propri territori nella eventualità di una aggressione contro la Libia".
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http://it.notizie.yahoo.com/rtrs/20080903/tts-fini-italia-libia-ca02f96.html

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