L'esponente del Pdl attacca: «Lui e il figlio non se la caveranno». Replica: «Lo porto in tribunale»
ROMA - A sferrare il primo schiaffone verbale di Natale è Maurizio Gasparri e il bersaglio è di quelli che non stanno a prenderle senza reagire. «Di Pietro è un moralista alle vongole. L'ingombrante figlio non è nuovo ad abusi - attacca il presidente dei senatori del Pdl prendendo spunto dalle recenti inchieste napoletane -. Aspetto ancora risposta ad una mia antica interrogazione con la quale anni fa chiesi al ministero dell'Interno come mai Cristiano Di Pietro, da poco arruolato in polizia, era stato avvicinato a casa, al commissariato di Vasto, scavalcando graduatorie e con palesi abusi». Gasparri poi rincara chiedendosi polemicamente «come ha fatto il babbo a sapere che erano intercettate le telefonate tra il pargolo e Mautone?» e concludendo da par suo: «Di Pietro non se la caverà. Lo tratteremo in pubblico come merita. È adatto al circo, non alla politica».
IL DUELLO - Quanto basta per suscitare la replica dell'ex pm e attuale leader dell'Italia dei Valori, intenzionato a quanto sembra a passare alle vie legali per difendere l'onore vilipeso del figlio. «Gasparri insiste con le diffamazioni, pensando di farla franca solo perché è un deputato. Lo citerò in giudizio sperando che non voglia avvalersi dell’immunità parlamentare. Così vedremo finalmente chi dei due ha ragione».
http://www.corriere.it/politica/08_dicembre_26/gasparri_di_pietro_querele_b10fd646-d38d-11dd-90d3-00144f02aabc.shtml
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