LONDRA - Si nasconde nell'articolo 63 del Criminal Justice Act del 2008, approvato all'unanimità dalla Camera dei Comuni e destinato a entrare in vigore il 26 gennaio, l'ultima rivoluzione inglese. Quella che, quattro secoli dopo, resuscita il puritanesimo e trasforma il Paese nel quale la libertà individuale è un assioma in uno dove perfino le fantasie sessuali saranno sanzionate: quelle che la legge considera "estreme" saranno punite con il carcere fino a tre anni. Il capitoletto che introduce il proibizionismo in camera da letto è di poche e generiche parole: la legge - dice - proibisce il possesso di immagini pornografiche che siano "gravemente offensive, disgustose o comunque di carattere osceno". E per la prima volta accade anche che la responsabilità penale colpisca non già chi produce e si arricchisce sfruttando il mercato dell'osceno, ma semplicemente chi lo consuma guardando. La legge è il risultato di una campagna condotta dalla signora Liz Longhurst, madre di Jane, un'insegnante di Brighton di 31 anni rapita nel 2003 e trovata undici giorni dopo, strangolata da due cravatte strette attorno al collo. Il suo assassino, Graham Coutts, un musicista, è stato condannato a 26 anni di carcere, e al processo si è difeso affermando che la morte della donna, con la quale ha sostenuto di avere avuto rapporti sessuali consenzienti, era stata la conseguenza accidentale di un incontro a base di sesso estremo e che lui era ossessionato dallo pratica dello strangolamento. Durante le indagini, a casa di Coutts la polizia aveva trovato centinaia di immagini di necrofilia e di soffocamento. Proprio il giorno prima dell'incontro fatale, e poi nei giorni successivi alla scomparsa della giovane donna, Coutts aveva scaricato sul suo computer scene di feticismo, necrofilia e pornografia violenta.
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