sabato 23 maggio 2009

Mia Martini e le botte - Loredana Bertè svela particolari choc sulla morte della sorella: «Mimì, nella bara, era piena di lividi».

Durissime accuse al padre e un racconto straziante sulla loro infanzia rubata.
Questa volta Loredana Bertè ha davvero vuotato il sacco, ha parlato con il cuore in mano e ha dato sfogo alle sue paure e ai fantasmi del passato. Lo ha fatto in un'intervista alla rivista Musica leggera e ha rivelato al giornalista Maurizio Becker particolari choc sulla morte della sorella, Mia Martini. «Ho saputo che Mimì era andata due giorni dal padre, che non vedeva da 40 anni» racconta la Bertè. Siamo nel maggio del 1995. Loredana parla di Giuseppe Radames Berté, stimato professore di latino e greco a Bagnara Calabra.
Il padre delle due cantanti abitava a quell'epoca a Cardano al campo. «Lui le ha dato un appartamento del ca..., dove non c'era niente. C'era un materasso steso per terra e basta.
Mimì si lamentava, diceva che quel posto faceva schifo e che non ci sarebbe rimasta.
C'è stata in tutto tre giorni: uno da viva e due da morta (Mia Martini è morta il 12 maggio, ndr), ma in quell'appartamento ce l'ha messa il padre, poteva tenersela lui... Poi quando l'ho vista dentro la bara, era massacrata, piena di lividi».
Parole che pesano come macigni e che lasciano interdetto lo stesso intervistatore, che fa notare alla Bertè che il referto ufficiale, redatto dopo l'autopsia sul corpo di Mia Martini, parlava di arresto cardiaco per overdose di stupefacenti. «Che ne so - replica la Berté - magari Mimì si è fatta uno spinello, e lui è entrato e l'ha massacrata. Perché è sempre stato così: un padre padrone. A mia madre la prendeva a calci in c..., le dava il veleno».
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http://magazine.libero.it/musica/generali/mia-martini-e-le-botte-ne9909.phtml

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