Scoperto l’interruttore della memoria. “Spegnendolo”, con farmaci specifici, si riesce a cancellare gli effetti dell’Alzheimer e a migliorare la capacità di ricordare. Succede nei topi, su cui i ricercatori del Massachusetts Institute of Technology, negli Usa, hanno condotto lo studio pubblicato su Nature.
L’interruttore è l’enzima HDAC2, «un bersaglio promettente - sottolinea Li-Huei Tsai, docente di neuroscienze al Picower Institute del Mit - per trattare i disturbi della memoria. HDAC2 - spiega - regola l’espressione di una pletora di geni implicati nella plasticità del cervello, cioè la capacità di modellarsi in risposta all’esperienza, e nella formazione della memoria. Con ogni probabilità è dunque necessario per aumentare il numero di sinapsi e ristrutturare i circuiti neurali, migliorando la memoria».
I ricercatori hanno trattato topi con sintomi simili a quelli dell’Alzheimer utilizzando inibitori degli HDAC, una famiglia di 11 enzimi che regolano l’espressione dei geni. In pratica con questi farmaci hanno “spento” l’enzima in questione. Si tratta di medicinali ancora sperimentali, non prescrivibili al momento contro l’Alzheimer.
«Abbiamo identificato HDAC - prosegue l’esperta - come il bersaglio più adatto per questi farmaci, per migliorare la plasticità delle sinapsi e la formazione di memoria». Questo potrà portare allo sviluppo di terapie anti-Alzheimer mirate e, nelle speranze dei ricercatori, efficaci.
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