L'esercito israeliano pianifica una nuova operazione contro gli insediamenti in Cisgiordania: mobilitate sei brigate.
TEL AVIV (20 dicembre) - Equivalgono ad una «dichiarazione di guerra» i progetti messi a punto dallo Stato maggiore militare israeliano per imporre il congelamento temporaneo degli insediamenti ai 300 mila coloni della Cisgiordania. Lo ha detto alla radio militare il leader del movimento dei coloni, Danny Dayan. Quei piani, ha notato Dayan, «sembrano proprio preparativi militari predisposti contro un nemico». Immediata la reazione del ministero della difesa secondo cui se i coloni rispetteranno i provvedimenti decisi dal governo «non ci sarà alcuna necessità di ricorrere alla forza». Il ministro della difesa israeliano Ehud Barak progetta infatti di mobilitare l'esercito e i servizi di sicurezza interna per imporre ai coloni il congelamento temporaneo dei loro insediamenti in Cisgiordania deciso dal premier Benyamin Netanyahu. Lo ha rivelato oggi la radio dei coloni Canale 7, che è riuscita ad ottenere uno dei piani operativi delle forze armate. Secondo l'emittente le operazioni saranno coordinate dallo Stato maggiore e coinvolgeranno almeno sei brigate, nonchè unità della Guardia di frontiera e unità dello Shin Bet, il servizio di sicurezza interno, e unità di riservisti. Essi si avvarranno del sostegno di aerei senza pilota e di elicotteri militari, secondo Canale 7. La emittente ha avvertito che i militari avranno ordine di imporre il congelamento della attività edili e di radere al suolo edifici illegali. Fra l'altro viene presa in considerazione la possibilità che elementi estremisti fra i coloni aprano il fuoco sui soldati.
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