Roma, 5 mag. (Adnkronos/Ign) - ''Il miracolo fu fatto per sconfiggere l'emergenza rifiuti a Napoli. Ma ora siamo daccapo'', perché ''non è stato fatto quanto abbiamo chiesto'' In una conferenza stampa a palazzo Chigi Silvio Berlusconi esordisce parlando dell'emergenza spazzatura nel capoluogo campano e annunciando che da lunedì manderà l'esercito a Napoli. Di certo, rimarca il premier, al governo non si può attribuire ''nessuna distrazione, abbiamo lavorato''.
''Vorrei dire che non è vero che il governo italiano e in particolare il presidente Berlusconi non hanno compiuto un miracolo. Il problema fu risolto, ricordate i cartelli 'Silvio Santo subito'? Credo che fu davvero un miracolo. Il miracolo fu fatto - ha scandito il presidente del Consiglio - e in quella situazione noi lasciammo Napoli pulita indicando cosa le amministrazioni locali avrebbero dovuto fare'' e che ''non hanno fatto, come dimostra il fatto che non è stata fatta nemmeno la gara d'appalto per i due termovalorizzatori''. ''Abbiamo chiesto ancora una voltal'intervento dei nostri militari'' per rimuovere i cumuli di spazzatura a Napoli e "da lunedì metteremo in campo 170 uomini per far ritornare Napoli ad essere una città civile", ha quindi annunciato il Cavaliere.
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, portavoce del premier, è poi intervenuto a precisare che ''in merito alle responsabilità delle amministrazioni locali in Campania circa il ciclo dei rifiuti, è evidente che il presidente Berlusconi si riferiva alle inadempienze del comune di Napoli e della precedente amministrazione della regione Campania sia per la raccolta differenziata sia per la realizzazione degli impianti. La nuova amministrazione della regione ha già provveduto alla pubblicazione del bando e anche la provincia di Salerno ha già in fase di aggiudicazione il secondo termovalorizzatore''.
Le reazioni alle parole di Berlusconi non si sono fatte attendere. "Per Berlusconi la colpa è sempre degli altri, è una costante di sempre - commenta il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini - La realtà è che lui è un venditore di fumo e il fumo non è la risoluzione dei problemi".
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