Licenziata Daria Pesce: sul caso Ruby
aveva detto in tv «ci sono indizi che
potrebbero mandarla a processo»
Daria Pesce, ex avvocato di Nicole Minetti (N. Vaglia) |
MILANO - Alla vigilia della richiesta di rinvio a giudizio per il caso Ruby, Nicole Minetti cambia avvocato: Daria Pesce, che sinora aveva difeso la consigliera lombarda pdl nell'inchiesta (in cui è indagata con Lele Mora e Emilio Fede) per la prostituzione di 30 ragazze e anche della minorenne Ruby nella residenza del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, non la assisterà più. «Per motivi personali preferisco orientarmi su un avvocato di Rimini amico della mia famiglia da tempo», è la sola motivazione che dà la Minetti, che si è rivolta anche al prof. Piermaria Corso, legale di Silvio Scaglia nel processo Fastweb. Lapidaria Pesce, la quale lascia capire che non è separazione consensuale: «Non ho rinunciato io. Sono stata revocata. Perché? Non lo so, chiedetelo a Nicole. Forse non sono abbastanza brava come avvocato...» aggiunge sarcastica. Possono aver pesato alcune prese di posizione vissute all'esterno come non «in linea» con Berlusconi? «No, per niente. Credo di aver detto cose giuste. Io faccio l'avvocato e difendo il cliente fino alla fine» taglia corto Pesce.
Non è un segreto che l'entourage berlusconiano non abbia gradito le sue dichiarazioni aL'infedele quando, escludendo che Minetti potesse essere «condannata per concorso alla prostituzione minorile di Ruby», aveva constatato che sul favoreggiamento della prostituzione di maggiorenni ad Arcore «ci sono indizi che potrebbero non dico farla condannare, ma mandarla a processo». Appena prima, c'era stata una memoria difensiva in cui Minetti si chiamava fuori dall'arrivo di Ruby ad Arcore.
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