Il regista sostiene che sarebbe stato necessario un processo.
Il regista Michael Moore si scaglia contro l’operazione in cui è stato ucciso Osama Bin Laden, definendola “un’esecuzione”. Il regista di Bowling a Colombinee Farenheit 9/11 sostiene che sarebbe stato necessario un processo.
BUON SENSO - “Il buon senso ci dice che si è trattato di un’esecuzione. Il piano era quello. Ditecelo una volta per tutte e smettetela di trattarci come bambini”, ha detto in un’intervista al sito TheWrap. “Ho molta fiducia in Obama, ma ci sono state date tre storie diverse in tre giorni: prima che c’è stato uno scontro a fuoco, poi che si è fatto scudo con una donna e poi è venuto fuori che nessuna di queste due era vera. Non era armato.”
CONTRO LA PENA DI MORTE - Moore rivendica la sua posizione contro la pena di morte e cita il processo di Norimberga in cui, fra il 1945 e il 1946, sono stati giudicati i capi del nazismo: “Sono cattolico, e la posizione della chiesa cattolica e del Papa è che siamo al cento per cento contro la pena di morte, a meno che non si agisca in autodifesa. Basta pensare al processo di Norimberga. Non abbiamo fatto esplodere un proiettile in testa della peggiore feccia umana della storia. Abbiamo ritenuto che fosse importante fargli un processo”.
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