PERUGIA – I pm di Perugia hanno chiesto il rinvio a giudizio per l’ex capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, accusato di corruzione, e altri 18 indagati, tra cui anche il costruttore Diego Anemone, nell’inchiesta sugli appalti del G8. Nella richiesta di rinvio a giudizio si parla di “situazione di sistematica violazione delle regole che caratterizzava la gestione dei cosiddetti ‘Grandi Eventi’”. Nello specifico, secondo la versione accusatoria, tra i favori e le utilità di vario genere che l’ex capo della Protezione Civile avrebbe ottenuto, in cambio della concessione di appalti per il G8 alle ditte dell’imprenditore Diego Anemone, c’è l’appartamento in Via Giulia, a Roma, il cui canone mensile di 1.500 euro “veniva corrisposto da Diego Anemone dal gennaio 2003 all’aprile 2007”, 50 mila euro in contanti “consegnati brevi manu da Anemone il 23 settembre 2008” e presso il Salaria Sport Village, “di una donna di nome Monica allo scopo di fornire prestazioni di tipo sessuale”. Per i pm Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi, Guido Bertolaso “in qualità di capo Dipartimento della Protezione Civile” avrebbe compiuto atti contrari al proprio ufficio connessi all’affidamento ed alla gestione degli appalti, favorendo Anemone in particolare in riferimento alle gare relative alla realizzazione a La Maddalena del palazzo della conferenza e area delegati, quella per la costruzione della residenza dell’Arsenale e quella per l’area di stampa e servizi di supporto. Per l’accusa, quindi, Bertolaso, avrebbe compiuto, da solo o in concorso di volta in volta con altri, “scelte economicamente svantaggiose per la Pubblica Amministrazione e favorevoli al privato” in cambio di “favori e utilità di vario genere”.
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