Gli allievi di un liceo, dopo una visita guidata in Aula, raccontano i comportamenti poco onorevoli dei politici: “Uno di loro sbadigliava e faceva barchette di carta”
Raccontare barzellette spinte, giocare abattaglia navale, fare barchette di carta, inviare sms: sono tutti gesti severamente vietati in qualsiasi aula scolastica. Alle elementari quanto alle superiori. Per questa ragione sono rimasti di stucco gli alunni di un liceo trevigiano, di Montebelluna, che in visita a due consigli comunali, al consiglio provinciale di Treviso e a quello regioanle veneto, hanno scoperto che ad assumere quei comportamenti erano i politici eletti che hanno incontrato in quelle sedi istituzionali.
LA BARZELLETTA SPINTA – Ne parla Il Gazzettino. Accompagnati dall’insegnante di storia, Paola Faccin, gli allievi avevano visto in quelle visite guidate l’opportunità di accrescere il loro bagaglio culturale ed il loro senso civico. Si sono ritrovati ad assistere ad atteggiamenti poco consoni al ruolo ricoperto dai protagonisti: i rappresentanti del popolo. Un “museo degli orrori”, dice il giornale, riportando al testimonianza dei ragazzi:
“Nel consiglio regionale, un relatore ha esordito raccontando una barzelletta di dubbia moralità -spiega un ragazzo di seconda superiore -. Lo ha fatto nonostante sapesse che noi eravamo tra il pubblico”. Verosimile che a scandalizzare i 16enni non siano stati tanto i contenuti spinti della barzelletta, quanto l’opportunità di raccontarla in un contesto formale come quello. “Io – aggiunge la sua compagna di banco – ne ho visto uno giocare a battaglia navale col suo vicino. Si facevano i sorrisetti e si passavano il foglietto”. A scandalizzare i ragazzi è stata fondamentalmente la mancanza di rispetto dei politici verso l’istituzione che rappresentano: del resto la filza dei comportamenti censurati dai ragazzi è lunghissima, e non manca davvero nulla.
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