Divulgo quello che ... non tutti dicono ... / Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione. (Edmund Burke)
sabato 30 luglio 2011
E' morto Giuseppe D'Avanzo grande firma di Repubblica
ROMA - E' morto improvvisamente, oggi, Giuseppe D'Avanzo. Nato a Napoli nel 1953, era la firma principale di Repubblica. Le sue inchieste hanno fatto la storia del quotidiano. Dal Nigergate alla vicenda Abu Omar, dal caso delle escort legate a Giampaolo Tarantini fino alle dieci domande poste al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, dalle pagine di Repubblica, per chiedere conto dei suoi rapporti con Noemi Letizia. Insieme a Carlo Bonini aveva scritto Il mercato della paura. La guerra al terrorismo islamico nel grande inganno italiano, mentre con Attilio Bolzoni aveva pubblicato Il Capo dei capi. Vita e carriera criminale di Totò Riina.
Fu proprio dall'inchiesta pubblicata su Repubblica - il primo articolo comparve sul quotidiano nell'ottobre del 2005 - che prese nome la vicenda del cosiddetto Nigergate. Ovvero la vicenda secondo lui l'allora Sismi - il servizio d'intelligence militare italiano - avrebbe consegnato alla Cia falsi documenti che avrebbero dovuto provare l'importazione di uranio dal Niger da parte dell'Iraq di Saddam Hussein. Secondo la ricostruzione dell'inchiesta, firmata da D'Avanzo insieme a Carlo Bonini, il materiale sarebbe stato usato dall'allora presidente degli Stati Uniti George W. Bush per provare che il dittatore iracheno stava cercando di procurarsi armamenti nucleari, e giustificare così l'avvio della prima guerra del Golfo. All'epoca, il presidente del Consiglio era Silvio Berlusconi. Il 31 ottobre del 2005 incontrò il capo della Casa Bianca a Washington, e riferì che Bush aveva negato di aver ricevuto alcuna informazione da Roma.
Un'altra vicenda alla quale D'Avanzo dedicò molto del suo impegno e della sua ostinazione è quella del rapimento e trasferimento in Egitto dell'imam di Milano Hassan Mustafa Osama Nasr, estremista islamico e fiancheggiatore del terrorismo, sequestrato da agenti della Cia nel capoluogo lombardo il 17 febbraio del 2003. L'operazione fermò di fatto le indagini che la Procura di Milano stava conducendo riguardo ai legami dell'imam con organizzazioni fondamentaliste islamiche. Un episodio che D'Avanzo collegò con insistenza a un'attività clandestina dfella Cia in Italia ma anche a un'operazione congiunta degli Stati Uniti con gli 007 italiani, anche in questo caso del Sismi.
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