mercoledì 13 luglio 2011

Libia, Frattini: intensificare pressioni sul regime. Tripoli: indagine su 105 orfani scomparsi

Roma, 13 lug. (Adnkronos) - Come intensificare le pressioni sul regime di Tripoli. E' questa una delle riflessioni che l'Italia proporrà venerdì a Istanbul nella riunione del gruppo di contatto sulla Libia. Lo ha riferito il ministro degli Esteri, Franco Frattini, alla Camera, davanti alle commissioni Esteri e Difesa del Parlamento.
Tra le altre proposte che l'Italia avanzerà nella riunione di Istanbul anche l'individuazione di modalità per rafforzare il ruolo dell'inviato speciale del segretario generale dell'Onu e il rafforzamento dello status del Cnt di Bengasi. L'Italia, ha affermato Frattini, "è in costante contatto con gli amici di Bengasi".
Al centro dei lavori del gruppo di contatto sulla Libia anche lo scenario del 'dopo Gheddafi'. "Guardiamo al dopo con azioni di stabilizzazione - ha detto ancora Frattini - non solo azioni umanitarie, ma anche di assistenza tecnica per puntellare l'ossatura della nuova Libia". Frattini ha poi sottolineato che "l'Italia vuole giocare un ruolo decisivo nella Libia di domani".
Sul fronte della diplomazia, eventuali trattative segrete tra Parigi e il regime di Tripoli per giungere ad una soluzione del conflitto libico sarebbero ''sbagliate''. Frattini dice però di non credere alle indiscrezioni comparse in questi giorni che parlavano di contatti francesi con il regime. Per il titolare della Farnesina promuovere contatti segreti è sbagliato: ''L'Italia non lo fa e se ci fosse un contatto francese sarei contrario a prescindere, se lo facesse l'Onu sarei favorevole''.
Sempre oggi, il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, ha incontrato a Bruxelles una delegazione del Consiglio nazionale di transizione libico. "E' il momento di trovare una soluzione alla crisi in Libia'', ha detto Rasmussen. Con i rappresentanti dell'opposizione al regime di Gheddafi "abbiamo raggiunto un accordo su tre cose - ha affermato il numero uno dell'Alleanza Atlantica in una nota - primo: le operazioni della Nato per proteggere i civili devono continuare" perché le forze di Muammar Gheddafi "minacciano ancora la gente innocente". In secondo luogo Rasmussen e il Cnt hanno concordato sul fatto che "il regime di Gheddafi ha perso ogni legittimità". Infine, è stato ribadito che "ci deve essere una soluzione politica guidata dai libici e sostenuta dalla comunità internazionale", ha sottolineato il segretario generale della Nato.
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