Giovani ragazze e menestrelli portati a festeggiare nella villa del sovrano il sovrano stesso, sfruttando gli aerei e i voli di Stato. Sentenze che riconoscono un avvocato inglese colpevole di corruzione della Guardia di Finanza per favorire il presidente Fininvest. Soap opera sul matrimonio in crisi del capo del governo diffusa a mezzo stampa, con un agone del commento, del pettegolezzo, dell’opinione cresciuto a dismisura. Una fiction grottesca e tragica a cui la stampa internazionale assiste sbigottita: “cade la maschera del buffone sciovinista” scrive il Times in un editoriale durissimo.E’ in questo contesto che cade l’anniversario del 2 Giugno ed è proprio per questo contesto che la Festa della Repubblica assume un significato ancora maggiore come vera e propria resistenza democratica di fronte ai “minima moralia” che stiamo vivendo. Riflette luce e offre ancora speranza, infatti, la stagione che portò alla nascita della Repubblica e alla ratifica della Carta Costituzionale, cioè di quei riferimenti che si sono trasformati in obiettivo costante del governo e del suo presidente, ormai sempre più simile ad un califfo piuttosto che ad una guida politica e istituzionale.
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