A quattro giorni dal voto perfino quel poco di Europa è sparito. Resta solo Berlusconi che, con la scusa di difendersi dalle «calunnie», occupa prepotente l’intera scena, profitta dell’ossessione Noemi per inghiottire la campagna elettorale come in un «buco nero». Opposizione annichilita. Franceschini ormai fa notizia perché s’è rotto il treno su cui viaggiava in Abruzzo, le tesi rispettabili che pure esprime suonano estranee al «reality show» che alza l’audience ma abbassa la politica. Siamo al punto che il Cavaliere ha potuto scagliare un colpo letale («La carta dei valori della sinistra è diventata Novella 2000») senza nessuna reazione apprezzabile sull’altro fronte. Unico tra i suoi, D’Alema prova a obiettare che Silvio se l’è cantata e suonata da solo, a creare lo scandalo «non ha certo provveduto il Pd». Ma ormai sembra tardi per correggere, smentire: quello che è stato è stato. Oltretutto Berlusconi non teme rivali nell’imporre a tutti le sue verità. «La sinistra e i suoi giornali riempiono con il gossip il vuoto dei programmi», affonda i colpi il premier. Spacca l’Italia in due, «quella vera che è con me e quella dei giornalisti» i quali propalano falsità. Il bello è che lo dichiara in un’intervista radiofonica con Barbara Palombelli su Radio2, e poi ci scherza su col marito, che è Francesco Rutelli: «Per lei ho fatto un’eccezione, perché di solito faccio solo interviste con minorenni...».
Continua ...
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