COSCIENZA - «Oggi ho avuto un problema di coscienza. Salvo i Comuni, i nostri enti locali o i pensionati? I Comuni alla fine se la cavano, possono far pagare delle tasse di scopo. Non posso mollare, devo salvare i poveracci che hanno lavorato tutta la vita e adesso magari non hanno da mangiare. Salvo i poveracci, ai Comuni ci pensiamo dopo. Mi sento la coscienza a posto, dovevo salvare i poveracci». Il leader della Lega ha poi detto di aver avuto in proposito un colloquio con il ministro Maroni: «Ci siamo sentiti e ha detto che c'è bisogno di fare una modifica alla manovra per salvare i Comuni. Questo è giusto, ma non al punto da attirare le ire della Bce che ci deve aiutare coi titoli di stato».
L'ACCUSA A BRUNETTA - A Ponte di Legno il Senatùr ha svelato un retroscena con protagonista il ministro Renato Brunetta: «Durante il Consiglio dei ministri - ha specificato - Bankitalia ha telefonato a Brunetta, volevano tagliare le pensioni». Bossi ha poi aggiunto: «Oggi è stato difficile salvare le pensioni. Però io mi sono messo di traverso». Bossi si è poi rivolto al ministro per la Pubblica amministrazione dicendo: «Nano, non romperci i coglioni».
IL «LITIGIO» CON BERLUSCONI - Sempre parlando della manovra, il leader del Carroccio ha affermato: «Col premier abbiamo litigato tutto il giorno: volevano fare andare in pensione le donne da subito all'età degli uomini. Io ho detto a Silvio "Guarda che le donne sono più importanti degli uomini"».
TFR E ASSISTENZIALISMO - Il leader del Carroccio ha anche parlato di novità allo studio sul Trattamento di fine rapporto (Tfr): «Avrete una grande sorpresa tra poco, il Tfr in busta paga che permetterà anche di raddoppiare gli stipendi, l'ha pensato Tremonti». Bossi ha poi commentato certi malumori di esponentis del partito nei confronti della manovra appena approvata: «C'è anche gente nostra che ragiona come i terroni, che pensano che lo Stato debba dare qualcosa. Ma lo Stato non ci deve dare niente, è sufficiente che ci dia la libertà e poi ce la facciamo con le nostre capacità». Il leader leghista ha poi voluto sottolineare: «L'assistenzialismo è una rovina sempre, non va bene nè al nord nè al sud».
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