Per quanto tempo devo conservare la bolletta del telefono e della luce? Le ricevute dei pagamenti? Gli estratti conto? Questione di ordine ma anche e soprattutto di prudenza: è bene conservare bollette, ricevute, documentazione contabile per un certo periodo di tempo. Ciò come prova dell’avvenuto pagamento a fronte di eventuali futuri pretese da parte di enti e fornitori. I tempi di conservazione variano a seconda del tipo di documento, del termine di prescrizione dei crediti ai quali il documento stesso si riferisce e, in alcuni casi, delle regole dettate dalla legge (più che altro ai fini fiscali). Vediamo i termini minimi consigliabili per i “documenti” più comuni: Casa - ricevute affitto: 5 anni; - ricevute di spese condominiali: 5 anni; - bollette relative alle utenze domestiche (luce, acqua, gas, telefono): 5 anni (a riguardo leggi l’articolo di approfondimento: “Bollette e fatture luce, gas, telefono, acqua: quanto tempo vanno conservate?”) Tasse - ricevute imposte: 5 anni a partire dall’anno successivo a quello della dichiarazione di riferimento; - ricevute spese detraibili (spese mediche, scolastiche ecc): 5 anni a partire dall’anno successivo a quello della dichiarazione di riferimento; - tassa rifiuti: 5 anni; - canone RAI: 10 anni; - bollo auto: 3 anni oltre l’anno cui il pagamento si riferisce. Acquisti e spese varie - scontrini: per la durata della garanzia del prodotto acquistato; - ricevute e fatture di ristoranti e alberghi: 6 mesi; - rette scolastiche e ricevute corsi sportivi: 1 anno (o 5 se si tratta di spese detraibili); - multe e contravvenzioni: 5 anni. Banca e assicurazioni - cambiali: 3 anni dalla scadenza; - estratti conto corrente bancario: 10 anni; - quietanze assicurazioni: 1 anno dalla scadenza (o per il diverso tempo previsto dal contratto). Fatture commerciali e parcelle professionali: 3 anni.
Tanti altri documenti vanno invece conservati per sempre (atti notarili, atti relativi al matrimonio e alla famiglia, atti relativi alla proprietà della casa ecc.).
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