"Pasticcio veltroniano in salsa pannelliana". Questo il severo giudizio di 'Famiglia cristiana', in edicola mercoledì, sull'intesa del Pd con i Radicali. Oggi Walter Veltroni ha presentato a Roma il programma dei Democratici, un "progetto realistico e ambizioso". Da sinistra, il segretario del Prc Franco Giordano non risparmia critiche: "Alla fine tutti quelli che avevano deciso di andare da soli, si presentano con variegate compagnie di giro e ognuno rinfaccia all'altro di copiare i programmi". E sul programma del Pd attacca anche il presidente nazionale di Arcigay, Aurelio Mancuso: la lotta contro l'omofobia, denuncia, non c'è.
La rabbia dell'ArcigaySecondo Mancuso "è evidente che le pressioni esercitate in questi giorni dalla pattuglia teodem, che ritiene inaccettabile qualsivoglia tutela delle persone lgbt (lesbiche, gay, bisex e trans) ritenendole solo malati da curare, abbiano vinto. Gli assassini, le violenze, gli assalti alle sedi delle associazioni lgbt non contano nulla". Arcigay denuncia il "silenzio assordante" sui diritti di cittadinanza, e in specifico sul riconoscimento delle famiglie omosessuali e "una formulazione sulle convivenze assai più arretrata di quella già ambigua del vecchio programma dell'Unione". "Di questo terremo conto quando sabato e domenica prossimi a Bologna, decideremo come comportarci rispetto alle future elezioni politiche".
L'editoriale di Famiglia cristiana "I cattolici che hanno deciso di fare politica nel Partito democratico - scrive il settimanale dei Paolini - giudicano severamente la scelta di Veltroni di imbarcare nelle liste i radicali di Marco Pannella e di Emma Bonino e si pongono pure qualche dubbio circa la scelta di candidare a Milano il professor Umberto Veronesi, autore di una sorta di manifesto per la 'libera scelta di morire', cioè l'eutanasia, anche se lui ha detto che si occuperà solo di migliorare la sanità in Italia. I radicali hanno una concezione 'confessionale' della loro identità. Ogni scelta, ogni nome ha valore simbolico. La squadra di candidati, negoziata con Walter Veltroni, ha una forte fisionomia radicale, connotata su battaglie che, come ha detto Emma Bonino, 'non si interrompono affatto'. E' facile dire quali siano: aborto, eutanasia, depenalizzazione della droga. E poi c'e' l'abolizione del Concordato e dell'8 per mille, e sopra ogni cosa un'ideologia libertaria, in salsa pannelliana, alternativa alla storia e ai principi etici, economici e sociali di questo Paese. Basta ascoltare Radio radicale dove quasi ogni giorno sono costantemente attaccati e messi alla berlina Papa, Chiesa e i valori cattolici".
"Lo stesso padre Bartolomeo Sorge, direttore di Aggiornamenti sociali, ha definito l'accordo un "errore", perche' "non si può conciliare la cultura dei radicali con il Pd'", ricorda 'Famiglia cristiana'. "Avrebbe ragione Beppe Fioroni, che invita a non preoccuparsi della pattuglia di radicali nelle liste del Pd, se si potesse esercitare il voto di preferenza. Ma siccome le liste sono bloccate un candidato o un altro fa la differenza, perché comporta da parte del partito l'assunzione di un progetto ideologico. Per questo occorre più chiarezza per rendere lineare il rapporto tra chi vota e chi chiede di essere votato. Nel Pd i cattolici non hanno intenzione di dar vita a una corrente confessionale. Chiedono però chiarezza sull'antropologia e i valori di riferimento".
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