Centomila rupie per ogni bimba: il governo cerca così di arginare la piaga che sta aggravando lo squilibrio demografico del subcontinente
Il governo indiano corre ai ripari per cercare di arginare il crescente squilibrio demografico della popolazione, dove i maschi superano ormai di milioni di unità le femmine. Frutto di una tradizione che, in India come in Cina, vede le figlie cone una maledizione, perché per sposarle è necessario fornire loro una cospicua dote, l'infanticidio - a volte e quando possibile sostituito dall'aborto selettivo - è una pratica che sta compromettendo il futuro delle tigri asiatiche, ma che nasce spesso dalla povertà. Il governo indiano per sradicarlo ha annunciato quindi lo stanziamento di una serie di incentivi da destinare alle famiglie povere con figlie. La strategia messa in atto da Nuova Delhi mira a incentivare la scelta di far nascere le bambine, garantendo a loro e alle loro famiglie una vita dignitosa. Ai futuri genitori più bisognosi verranno elargiti incentivi in denaro sia per la registrazione delle bambine alla nascita, sia per la loro vaccinazione e per la loro istruzione, sia per impedire, come spesso accade, che vengano sposate contro la loro volontà prima di aver compiuto i 18 anni. Il piano messo a punto dal ministro indiano per le Donne e lo Sviluppo dei bambini, Renuka Chowdhury, prevede un premio di 100mila rupie da corrispondere alla famiglia alla nascita della bambina e la succcessiva consegna di altre 200mila rupie per il mantenimento e l'indispensabile dote. Inizialmente si tratterà di un progetto pilota che sarà esteso in tutto il subcontinente se si rivelerà efficace nei sette stati scelti per sperimentarlo: Haryana, Punjab, Andhra Pradesh, Chattisgarh, Uttar Pradesh , Orissa, Jharkhand e Bihar. Sono le regioni dove infanticidio e aborto selettivo hanno già creato squilibri gravissimi nel rapporto fra i due sessi.
La preponderanza maschile ha, fra le sue ricadute, anche quella di favorire la tratta delle donne. I giovani indiani che non trovano moglie spesso infatti si rivolgono a sensali in grado di procurare loro mogli a buon mercato provenienti dai Paesi più poveri del Sudest asiatico, spesso ragazzine rapite, o vendute, dalle famiglie.
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