BAGHDAD (Reuters) - di Wisam Mohammed
Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha detto oggi da Bagdad che gli Stati Uniti devono lasciare l'Iraq e l'intera regione, aggiungendo che la loro presenza ha portato solo distruzione e divisioni.
"L'Iraq è stato storicamente contro stranieri e invasori", ha detto Ahmadinejad durante una conferenza stampa nel secondo giorno della sua visita di stato in Iraq, la prima di un presidente iraniano dalla guerra tra i due stati negli anni Ottanta.
Nel corso della visita -- durante la quale Iran e Iraq hanno firmato sette accordi su dogana, collegamenti e cooperazione sullo sviluppo industriale, aprendo nuove relazioni tra due paesi un tempo rivali -- il presidente iraniano ha ripetutamente invitato gli Stati Uniti, da tempo nemico dell'Iran, a ritirare i più di 150.000 soldati dispiegati in Iraq, dicendo che la loro presenza è responsabile della violenza settaria che ha ucciso decine di migliaia di persone.
"La gente non ha visto altro che distruzione e divisioni dalla presenza straniera nella regione", ha detto.
Gli episodi di violenza in Iraq hanno causato delle vittime anche oggi, nonostante le misure di sicurezza adottate in occasione della visita del presidente iraniano nel paese: diciannove persone sono rimaste uccise per l'esplosione di due bombe a Baghdad, tra cui soldati iracheni e civili, mentre altre trenta sono rimaste gravemente ferite.
ATTESA PER OGGI NUOVA RISOLUZIONE ONU
E' attesa intanto per oggi la risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu per l'adozione di una terza tornata di sanzioni contro l'Iran, per il suo programma nucleare, ma secondo alcuni diplomatici, la risoluzione potrebbe non essere approvata all'unanimità.
Tehran rifiuta le accuse dell'Occidente secondo le quali starebbe puntando alle armi nucleari, dichiarando che il progetto ha fini pacifici, e ha ignorato le tre precedenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza che gli chiedevano di fermare il programma di arricchimento dell'uranio, che può servire a far funzionare gli impianti nucleari oppure a produrre armi atomiche.
Ahmadinejad ha cercato di contrastare gli sforzi della Casa Bianca di isolare il suo governo rafforzando i suoi legami con gli stati arabi.
"IRAQ UNITO UN DONO PER LA REGIONE"
Washington accusa Teheran di fomentare la violenza e mettere a repentaglio il governo iracheno, attraverso l'armamento, l'addestramento e il finanziamento delle milizie Shiite in Iraq, accuse che il governo iraniano respinge.
Secondo gli esperti, l'Iran vorrebbe uno stabile, se non potente, stato iracheno e nel frattempo rendere vita dura alle forze statunitensi presenti nella regione.
"Un Iraq unito e indipendente è un dono per la regione", ha detto Ahmadinejad, che ha definito ieri la sua visita in Iraq come l'apertura di un nuovo capitolo nella storia delle relazioni tra i due stati.
Per i politologi, la visita del presidente iraniano prova la crescente influenza che il suo paese ha sulla regione mediorientale, mentre la sua presenza a Baghdad come ospite del governo sciita screditerebbe le asserzioni di Washington secondo cui Teheran appoggerebbe le milizie sciite locali.
Sia Iran che Iraq sono guidate da una maggiornza shiita e molti leader shiiti iracheni si trovavano in esilio in Iran durante il regime di Saddam Hussein. I due paesi hanno inoltre legami storici, economici, politici e culturali.
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