Divulgo quello che ... non tutti dicono ... / Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione. (Edmund Burke)
martedì 15 aprile 2008
Messina. Un imprenditore era loro vittima da otto anni
Pagava il pizzo per essere protetto Arrestati i componenti di due clan.
Agenti della Squadra mobile hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere per estorsioni imposte a commercianti di Messina. I provvedimenti, firmati dal gip Maria Teresa Arena, riguardano pregiudicati appartenenti alla criminalità organizzata del Rione Giostra, e sono: Domenico Arena, 41 anni; Vincenzo Barbera, 40, Placido Bonna, 33 e Maurizio Papale, 39. Ai primi tre è contestata l'accusa di concorso in estorsione, con l'aggravante dell'associazione mafiosa, mentre a Papale vengono contestati i reati di rapina, porto e detenzione illegale di arma da fuoco. Gli indagati sono accusati di estorsioni e rapine al titolare di una pizzeria e di una sala giochi, nella zona nord della città. Le indagini, coordinate dai pm Vincenzo Barbaro e Vito Di Giorgio, hanno permesso di accertare che l'imprenditore, da circa otto anni, era vittima di due gruppi criminali antagonisti ma non contrapposti, nei cui confronti era costretto a pagare mensilmente delle cospicue somme di denaro. Il primo gruppo era riconducibile a Vincenzo Barbera, il quale si avvaleva della forza intimidatrice del fratello Gaetano Barbera, detenuto e sottoposto al 41 bis, e l'altro faceva capo a Domenico Arena, detto "micio ". Per costringere l'imprenditore a pagare per garantirsi la "protezione ", le organizzazioni avevano effettuato delle rapine negli esercizi commerciali di cui la vittima del pizzo è titolare.
http://www.ateneonline-aol.it/080415red_elka6.php
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