Nel mirino del capo dei senatori Pdl «Che tempo che fa»e il direttore generale: «Ricambio immediato dei vertici»
ROMA — Marco Travaglio attacca il presidente del Senato Renato Schifani durante la trasmissione «Che tempo che fa» condotta da Fabio Fazio e subito esplode la polemica. Maurizio Gasparri minaccia azioni politiche e penali e se la prende con il direttore generale della Rai Claudio Cappon. «Ancora una volta — tuona il presidente dei senatori Pdl — il cosiddetto servizio pubblico della Rai viene messo a disposizione, senza contraddittorio, dalla condotta diffamatoria di Travaglio. Le offese al presidente Schifani troveranno la giusta risposta nelle sedi giudiziarie ». «Ma il problema — continua Gasparri — investe i vertici Rai e in particolare il dg, il cui mandato per fortuna scade, per legge, tra 20 giorni. La vergognosa utilizzazione diffamatoria della Rai non può proseguire. Devono rendersene conto anche i consiglieri in scadenza ma ci auguriamo non scaduti in termini morali».
Ma che è accaduto? Spiega Travaglio: «Ho solo citato un fatto scritto già nel mio libro e in quello di Lirio Abbate, giornalista dell'Ansa minacciato dalla mafia e cioè che Schifani aveva avuto rapporti con persone poi condannate per mafia. È agli atti societari della Sicula Brokers fondata da lui, Enrico La Loggia, Mino Mandalà, condannato come boss mafioso, e Benny D'Agostino, condannato per concorso esterno. O si chiede conto a Schifani di questo o non si celebra Abbate come giornalista antimafia». «E poi, — continua — a Fazio ho spiegato che se dopo De Nicola, Pertini e Fanfani, ci ritroviamo con Schifani sono terrorizzato dal dopo: le uniche forme residue di vita sono il lombrico e la muffa. Anzi, la muffa no perché è molto utile».
Continua ...
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