"Non ho commenti su quelle persone... Non sono neanche giornalisti, sono impiegati". Beppe Grillo risopnde così, con un attacco a Fabio Fazio, a chi gli chiede un commento sulle scuse presentate in tv dal conduttore di 'Che tempo fa' per le parole di Marco Travaglio sul presidente del Senato, Renato Schifani.
"Io - aggiunge Grillo - a prescindere da qualsiasi cosa, sono con Travaglio. Vi sembra che tentenni?. Travaglio non è un giornalista, è una grande persona; sono grandi persone che pensano e scrivono, non sono più giornalisti, sono qualcosa di altro; siamo tutti giornalisti, in rete, l'albo dei giornalisti ... Cosa vuol dire? L'albo dei poeti...". Colombo contro ViolanteIl caso trascina con sé una lunga serie di commenti e reazioni. "Invece di stare dalla parte per la libertà di espressione, che se la usi male viene il giudice, l'opposizione, e specificamente la senatrice Finocchiaro del Pd, è corsa in aiuto del presidente del Senato- attacca Furio Colombo sul sito di Articolo 21 - Ogni volta che si nota una minaccia, e in questo caso si tratta di ciò, ogni volta che si attacca un solo giornalista, occorre reagire, come si può e negli spazi ancora liberi". E aggiunge: "Mi scandalizzano le parole usate da Luciano Violante che chiama 'pettegolezzo' ciò che ha scritto un giornalista che è scortato per minacce di mafia, ovvero Lirio Abbate, il cui frammento di libro è stato citato da Travaglio. Chiamare pettegolezzo una testimonianza di mafia, mi pare inconcepibile e sta allargando in modo allarmante il 'livello Bondi', che sta diventando il parametro a cui una parte di dell'opposizione aspira ad omologarsi".
Continua ...
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