La criminalità organizzata ha allungato le mani anche sulle campagne italiane, colpendo un agricoltore su tre con reati che vanno dal furto, all'usura, al racket, alle discariche abusive: in media 100 al giorno. E' la denuncia fatta dalla Cia, Confederazione Italiana Agricoltori, in occasione della firma di un protocollo d'intesa per la fornitura di servizi previdenziali, fiscali e organizzativi ai soci dell'associazione di Don Ciotti, 'Libera - Associazioni, nomi e numeri contro le mafie'. L'Italia agricola - secondo la Cia - "é sempre più terrorizzata da mafia, camorra, 'ndrangheta e sacra corona unita che hanno ormai superato i confini delle regioni del Sud Italia per aggredire anche il settore Nord ed il Centro''. Furti di attrezzature e mezzi agricoli, racket e abigeato - precisa la Cia - sono nell'ordine i principali reati commessi in termini numerici, ma diffusi sono anche usura, estorsioni, 'pizzo', discariche abusive, macellazioni clandestine, danneggiamento alle colture, aggressioni, truffe nei confronti dell'Unione europea e 'caporalato'. L'organizzazione chiede perciò attenzione a questo fenomeno da parte di un servizio specifico già esistente e attivo, istituito dalla Direzione nazionale antimafia. La Cia si dice anche preoccupata per l'evoluzione dei reati legati ai rifiuti, "per le nuove direzioni che i viaggi della spazzatura stanno prendendo, non solo da Nord a Sud, dove vengono smaltiti in discariche non autorizzate, cave dismesse o nel sottosuolo di fondi a destinazione agricola. Oggi si registrano anche rotte che dal Nord-Ovest vanno a Nord-Est, che dal Nord arrivano al Centro e che dal Sud portano a Nord, con la nascita di veri e propri cartelli di trafficanti che operano sia a livello regionale che interregionale".
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