Anche le ultime sette vittime di una serie di estorsioni avvenute a Palermo hanno riconosciuto in aula, davanti al gip di Palermo, i loro taglieggiatori. Le ricognizioni di oggi chiudono la fase del riconoscimento all'americana iniziato, la scorsa settimana, al bunker dell'Ucciardone, nell'ambito dell'incidente probatorio chiesto dai pm della Dda che indagano sulla gestione del racket della cosca mafiosa palermitana di San Lorenzo. Come la scorsa settimana le vittime si sono trovate davanti agli estortori, separate da un vetro. Anche in questo caso i commercianti non hanno avuto esitazioni nel riconoscere negli indagati gli uomini mandati dai boss di San Lorenzo, Salvatore e Sandro Lo Piccolo, a riscuotere la tangente mafiosa. Gli indagati, alcuni presenti nelle gabbie, altri collegati in videconferenza dal carcere in cui sono detenuti, sono in tutto 30. Oltre ai Lo Piccolo davanti al gip ci sono i principali esponenti della cosca. Venti le persone offese, che sono comparse in aula per confermare quanto già raccontato agli investigatori. L'incidente probatorio proseguirà giovedì e venerdì prossimi per gli ultimi interrogatori che verranno condotti dai pm Marcello Viola, Francesco del Bene e Anna Maria Picozzi.red (14 lug 2008, 17:22)
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