La storia inizia quando l’Ossezia del sud, una regione della Georgia, reclama la propria indipendenza. La Russia sta a guardare ammiccando, anche perché fa molto comodo avere all’interno di uno “Stato nemico”, comprato dalle due potenze atomiche Usa e Israele, un satellite che crea destabilizzazione. La Georgia (totalmente filo israelostatunitense) non ci sta e bombarda nella notte e alle prima ore dell’alba dell’8 agosto la Repubblica dell’Ossezia.[1] La Russia a questo punto non sta più a guardare, e forse era proprio quello che aspettava: invia l’aviazione e inizia lo scontro armato. Si parla già di oltre 2000 morti, ma le cifre come sempre accade in questi casi, sono destinate a salire.
In maniera sincronica, come sempre accade in questi casi, parte la propaganda mediatica, e le immagini che circolano nei telegiornali di Regime sono esclusivamente le immagini di distruzione e morte provocate dall’aviazione russa in Georgia. Ma non arrivano invece le immagini del fuoco georgiano che avrebbe provocato nelle sole prime ore 1600 morti e pesanti devastazioni.[2]
Come mai le foto e i video si concentrano sulle vittime della controffensiva russa a Gori o in altre città maggiori georgiane, quando almeno tre quarti dei 40.000 profughi censiti dalla Croce Rossa risultano essere osseti?[3] Chi ha il potere di controllare i media occidentali? Per quale motivo si fa passare solo una parte della verità amplificandola ad hoc? Domande retoriche, la cui risposta è presto detta, tanto più quando si viene a sapere chi c’è dietro l’affaire…
Fin dall’inizio, sul sito www.debkafile.com molto vicino al Mossad israeliano, si evince che anche in questo scontro armato il piccolo stato di Sion gioca un ruolo importante, naturalmente oltre a l’onnipresente America.
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http://www.disinformazione.it/russia_contro_israele.htm
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