venerdì 10 ottobre 2008

Troppe prove niente arresti

Nicola Di Girolamo è un senatore "abusivo". E' stato eletto tra gli italiani all'estero inventandosi una residenza all'estero e il gip di Roma ha disposto per lui gli arresti domiciliari per nove reati, tra cui la falsa dichiarazione di identit.
A Palazzo Madama, da sei mesi, siede un senatore abusivo: Nicola Di Girolamo. È stato eletto tra gli italiani all'estero nella lista Pdl collegio Europa, ma non poteva neppure candidarsi, perché s'è inventato una residenza in Belgio mentre risiedeva in Italia. A giugno il gip di Roma ha disposto per lui gli arresti domiciliari per nove reati (attentato ai diritti politici del cittadino, falsa dichiarazione d'identità, falso ideologico, abuso d'ufficio) e ha chiesto il nullaosta alla giunta per le autorizzazioni. Ma il nostro eroe seguita imperterrito a circolare fra l'aula del Senato e la commissione Esteri. C'era pure il 24 settembre, quando i compari di casta l'han salvato con un plebiscito, ben nascosti dietro il voto segreto: 204 no all'arresto (Pdl, Lega, Pd, Udc), soltanto 43 sì (IdV e qualche pidino sciolto). Impossibile sapere se ha votato anche lui per sé, o se ha avuto il buon gusto di astenersi. Ora, com'è noto, c'è un solo motivo che può consentire al Parlamento di derogare al principio di eguaglianza, bloccando l'ordinanza di un giudice: il fumus persecutionis, quando le accuse si rivelano inconsistenti al punto da far sospettare un complotto politico. Ma tutti gli intervenuti in giunta e in aula, compresi i compagni di partito, l'hanno escluso, complimentandosi anzi con i giudici per l'ottimo lavoro. Costituzione alla mano, avrebbero dovuto fermarsi lì: spetta al gip stabilire le esigenze cautelari, non ai colleghi dell'arrestando. Questi invece si sono sostituiti al giudice, sentenziando che il pericolo d'inquinamento delle prove non esiste.
Continua ...
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