Voto di fiducia per la legge sulla sicurezza, voto di fiducia per la legge sulle intercettazioni. E' un baratto in piena regola tra Berlusconi e la Lega, ancora una volta sulle spalle del Parlamento. Il Consiglio dei ministri dà il via libera con uno stringato comunicato. Poi il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, annuncia soddisfatto che "è finita una telenovela". La Lega può tirare un sospiro di sollievo: con tutti i dissensi e le contrarietà anche nella maggioranza sui temi più caldi del provvedimento - dalle ronde alla detenzione di sei mesi dei clandestini nei Cie - un voto libero del Parlamento rischiava di riservare amare sorprese per il provvedimento tanto inseguito dal partito di Bossi. Il voto di fiducia azzera i pericoli: e poco importa se il Parlamento riceverà l'ennesimo schiaffo e se gli appelli del presidente Napolitano cadranno nel vuoto. Del resto è lo stesso ministro Maroni ad ammettere, in serata, le ragioni della scelta del governo: "il voto segreto prescinde dal merito del provvedimento. i malumori che ci sono in una parte della maggioranza, ed escludo che questa parte sia la lega, si rendono evidenti con il voto segreto".
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http://www.unita.it/news/84506/fiducia_sulla_sicurezza_schiaffo_al_parlamento
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