Nichi Vendola, leader di Sinistra e Liberta', torna a chiedere, con una lettera personale inviata a tutti i leader dei partiti d'opposizione presenti o meno nel Parlamento italiano, un vertice immediato di tutte le forze d'opposizione per coordinare un'iniziativa comune di fronte alla gravissima situazione che si e' creata dopo la sentenza Mills e le ultime dichiarazioni del presidente del Consiglio.
La lettera e' stata inviata a Pierfedinando Casini e Lorenzo Cesa (Udc), Flavia D'Angeli (Sc), Antonio Di Pietro (Idv), Oliviero Diliberto (PdcI), Marco Ferrando (Pcl), Paolo Ferrero (Prc), Dario Franceschini (Pd), Marco Pannella (Pr), Luciana Sbarbati (Mre).
"Vi sono molti, troppi, inquietanti segnali - scrive Vendola - che indicano che il nostro Paese sta attraversando una fase particolare, e per molti versi originale, nella quale il sistema democratico che tutti noi abbiamo conosciuto e nel quale abbiamo vissuto e operato e' messo a serio rischio. Sta crescendo nel nostro Paese una vera e propria emergenza democratica rispetto alla quale tutti noi abbiamo il dovere e la necessita' di reagire in modo adeguato e tempestivo. Per questa ragione mi assumo la responsabilita' di scrivervi e di proporvi un incontro a brevissimo termine per assumere assieme le iniziative adeguate, come compete a un'opposizione parlamentare ed extraparlamentare, come e' la forza politica cui appartengo, non certo per sua scelta". "Conviene evitare paragoni con il passato - continua il leader di Sl -, sempre difficilmente proponibili, ma certamente abbiamo avuto modo, e con noi le italiane e gli italiani, di cogliere nei recenti comportamenti della maggioranza, del governo e segnatamente del presidente del Consiglio, atteggiamenti, comportamenti, dichiarazioni e atti che entrano in collisione con le regole piu' elementari di una repubblica democratica e parlamentare. Non credo sia sfuggito a nessuno il carattere ricattatorio del discorso pronunciato da Silvio Berlusconi di fronte all'assemblea di Confindustria. Un presidente del Consiglio che controlla direttamente o indirettamente quasi l'intero sistema mediatico minaccia di rivolgersi direttamente al popolo per sovvertire gli assetti costituzionali aggirando o, peggio, ignorando con esplicito disprezzo il Parlamento". "Questo atteggiamento arrogante e, temo, non privo di venature eversive - insiste Vendola - era gia' evidente nella vicenda apertasi con la sentenza sul caso Mills. Siamo di fronte ad un assurdo: chi e' stato destinatario di un atto di corruzione viene condannato dalla magistratura, mentre il suo eventuale corruttore e' protetto da una legge vigente, contro la quale l'opposizione si e' fortemente battuta, che lo sottrae a qualunque tipo di giudizio. Non compete a noi entrare nel merito della vicenda giudiziaria. Cosi' come il presidente del Consiglio non dovrebbe abbandonarsi a una pubblica sequela di insulti rivolti alla magistratura giudicante in ragione di una sua presunta intenzione persecutoria motivata addirittura da una altrettanto presunta collocazione politica dei singoli magistrati. Ma noi non possiamo assistere impassibili a una nuova recrudescenza di dichiarazioni e atti che mirano a sottoporre la magistratura sotto il controllo politico dell'esecutivo, stravolgendo l'equilibrio dei poteri di uno stato democratico e la sua Costituzione".
Leggi tutto:
Nessun commento:
Posta un commento