La Commissione europea sta aspettando dall'Italia le informazioni sui respingimenti. Il richiamo - il giorno dopo il riaccendersi della polemica tra l'Alto commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite e il governo - arriva dal vicepresidente Jacques Barrot, che sottolinea come il giudizio europeo sulla misura arrivera' solo dopo i chiarimenti italiani.Intanto l'Unhcr, con la sua portavoce Laura Boldrini, torna all'attacco, sostenendo che l'Italia con i respingimenti mette 'sotto scacco' il diritto di asilo, mentre al governo arrivano quasi contemporaneamente le bordate dell'Avvenire, che chiede 'chiarezza' immediata sui metodi impiegati dai militari italiani.Il premier Silvio Berlusconi, che proprio ieri ha affrontato la delicata questione con il collega greco Kostas Karamanlis, in un punto stampa congiunto si limita a sottolineare che, nel dare una risposta contro le migrazioni irregolari, l'Unione europea deve parlare con una voce sola, e prendere delle decisioni che valgano per tutti gli Stati membri: 'Tutti i contratti di riammissione - ha scandito il premier - devono essere dei contratti non dei singoli paesi europei, ma dell'Unione europea'. Berlusconi ribadisce insomma la linea italiana del 'nessun paese puo' affrontare da solo il problema', condivisa anche da Atene, che insieme al nostro Paese e' in prima fila per contrastare l'ingresso in Europa degli irregolari.
Continua ...
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