Roma, 28 ago. - (Adnkronos/Ign) - Le dieci domande rivolte al premier sono "diffamatorie". Per questa ragione Silvio Berlusconi ha deciso di citare in giudizio "la Repubblica" al Tribunale civile di Roma chiedendo un risarcimento di un milione di euro al Gruppo L'Espresso. La notizia della citazione e' riportata sulla prima pagina del quotidiano diretto da Ezio Mauro.
Il presidente del Consiglio ha scelto di rivolgersi ai giudici romani a causa delle domande formulate il 26 giugno da Giuseppe D'Avanzo e per un articolo pubblicato il 6 agosto dal titolo ""Berlusconi ormai ricattabile, media stranieri all'attacco: Nouvel Observateur teme infiltrazioni della mafia russa". Ma il cardine dell'iniziativa giudiziaria intentata dal presidente del Consiglio, riferisce l'articolo pubblicato oggi in seconda pagina dalla "Repubblica", sono pero' le domande rivolte a Silvio Berlusconi, "ripetutamente pubblicate sul quotidiano" e "per piu' di sessanta giorni", come sottolineano i suoi avvocati.
Si tratta, secondo il parere dei legali del premier, di "domande retoriche" che "non mirano ad ottenere una risposta del destinatario, ma sono volte a insinuare nel lettore l'idea che la persona 'interrogata' si rifiuti di rispondere".
Il presidente del Consiglio nella sua citazione in giudizio, punta l'indice anche contro l'articolo del 6 agosto dal titolo 'Berlusconi ormai ricattabile, media stranieri all'attacco' in cui si riportavano giudizi della stampa estera riguardo alle sue frequentazioni con le donne. Secondo i legali del premier, ''il danno arrecato al dottor Berlusconi e' pertanto enorme'' sia per il ''ruolo del protagonista'' sia perche' la notizia e' stata diffusa da ''un quotidiano con ampia tiratura e diffusione e destinato ad un elevato numero di lettori''.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/?id=3.0.3706606076
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