Josè Manuel Barroso sarà il presidente della Commissione europea anche nei prossimi cinque anni. Dopo aver ottenuto la designazione unanime dei ventisette capi e di governo dell'Ue, oggi a mezzogiorno ha ricevuto una solida investitura del Parlamento europeo dopo una battaglia durante due mesi e animata da una suspense finta. L'esito non è mai stato in dubbio e l'unico che ha veramente temuto di non farcela è stato il portoghese. Visto da fuori era scritto nelle stelle. L'unico dato interessante è il numero dei voti. Col Trattato in vigore, ovvero Nizza, bastava la metà dei votanti. Lisbona chiedeva la metà più uno degli aventi diritto. Barroso ne ha presi 382 su 718. Quindi il giudizio vale anche nel quadro di Lisbona, se l'Irlanda dirà si il 2 ottobre. Contrari in 219 e astenuti a 117. Un successo per il portoghese. Non si vede neanche il segnale minacciato dai suoi oppositori. Entrando in aula alle 12.16 - a fianco del presidente Jerzy Buzek - è stato applaudito lungamente. Lui si batteva il petto e ringraziava. Gli hanno stretto la mano i leader dei gruppi. Un mazzo di fiori è apparso sul suo tavolo. Ha preso la parola: "Avete abbracciato la mia ambiziosa agenda per i prossimi cinque anni".
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