Bari, 18 sett. (Adnkronos/Ign) - L'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini è stato fermato questa mattina dai militari della Guardia di Finanza di Bari all'aeroporto del capoluogo pugliese per pericolo di fuga.
Tarantini avrebbe potuto infatti organizzare in Tunisia il centro logistico delle sue attività, abbandonando così l'Italia. E' questo uno dei passaggi del provvedimento di fermo che ha portato all'arresto dell'imprenditore, accusato di spaccio di stupefacenti.
Nel primo pomeriggio Tarantini, coinvolto in varie inchieste sulla sanità regionale e nel filone che riguarda un giro di escort che sarebbero state portate anche alle feste del premier Berlusconi, dopo aver passato alcune ore nella caserma della Guardia di Finanza, è stato trasferito nel carcere di Bari.
"Il fermo di Tarantini - ha spiegato oggi il procuratore di Bari Antonio Laudati - è frutto delle scelte che sta facendo la procura dopo la costituzione di un gruppo di lavoro. La situazione riguarda tutti i reati per cui Tarantini e' indagato".
"Il fermo è stato effettuato in relazione a un'imputazione di spaccio di sostanze stupefacenti ma le indagini successive al fermo riguarderanno tutte le posizioni processuali - ha sottolineato Laudati- Il processo è delicato, abbiamo deciso di dare un'accelerazione alle indagini".
'Ho visto il mio assistito in carcere. Gianpaolo Tarantini affronterà anche questo... Del resto, lo stillicidio di questi giorni non è stato meno penoso del restringimento della libertà personale'', ha affermato all'ADNKRONOS l'avvocato Nicola Quaranta, che difende l'imprenditore.
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