Il Vaticano censura 41 preti e religiosi che poco piu' di cinque mesi fa firmarono un appello 'per la liberta' sul fine-vita' promosso dalla rivista MicroMega dopo la morte di Eluana Englaro e durante la discussione al Senato del disegno di legge sul testamento biologico, poi approvato lo scorso 26 marzo. Il direttore del mensile Paolo Flores d'Arcais, - intervistato dall'agenzia cattolica Adista, come riferisce Micromega - reagisce cosi' all'iniziativa vaticana: si tratta di 'un' ennesima intimidazione contro la coscienza che a parole viene ritenuta sacra e che fa parte di uno smaccato scambio simoniaco tra la Chiesa e Berlusconi: anti-testamento biologico subito da una parte, ammorbidimento delle polemiche sui comportamenti pagani di Berlusconi dall'altra'.'L'iniziativa della Santa Sede nei confronti non di un singolo prete, ma di un intero gruppo - scrive Adista - rimanda a tempi lontani: restando all'Italia, alla battaglia referendaria per il divorzio del 1974 quando furono molti i preti schierati pubblicamente per il 'No' a subire la sospensione a divinis (tra questi anche Giovanni Franzoni); oppure al 1989, quando vennero in vario modo puniti gran parte dei 63 teologi che firmarono una 'Lettera ai cristiani' a favore di una attuazione piu' decisa del Concilio Vaticano II (insieme a don Vittorio Cristelli, direttore del settimanale diocesano Vita trentina che, solo per il fatto di aver pubblicato quella lettera, venne licenziato in tronco)'.'Le lettere della Congregazione per la Dottrina della Fede sono in viaggio. Si trattera' - conclude l'agenzia cattolica - di vedere nei prossimi giorni come i vescovi e i superiori provinciali decideranno di intervenire sui preti e sui religiosi che si trovano sotto la loro giurisdizione'.
http://www.aduc.it/dyn/ucquot/
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