Roma, 25 nov. (Adnkronos/Ign) - Di ritirare il disegno di legge sulle intercettazioni "non se ne parla nemmeno". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, all'uscita dalla sua audizione presso la Commissione parlamentare d'inchiesta sugli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti. "Abbiamo proposto al Parlamento 15 mesi fa un disegno di legge -ha spiegato Alfano- che è stato già approvato dalla Camera dei deputati con una maggioranza a scrutinio segreto più ampia di quella che sostiene il governo Berlusconi".
Quindi, ha continuato il ministro, "è una valutazione del Parlamento molto solida, irrobustita non solo dal voto finale a scrutinio segreto, ma anche da tutti i voti precedenti che sono stati operati presso la Camera, molti dei quali anche loro a scrutinio segreto".
"Adesso -ha proseguito- il tutto è alla valutazione del Senato, quindi di ritirare quel disegno di legge non se ne parla nemmeno". Il Guardasigilli si è augurato poi che "l'impianto di fondo del disegno di legge resti inalterato perché noi vogliamo aumentare la privacy dei nostri concittadini, fare sì che non ci siano più abusi delle intercettazioni ed evitare che vi sia una spesa fuori controllo". Dunque, ha sottolineato ancora il ministro, "non intendiamo, e non lo faremo mai, tagliare le unghie ai magistrati, ma intendiamo rafforzare i diritti dei cittadini a cominciare da quello sulla privacy".
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