martedì 9 novembre 2010

Berlusconi contestato ovunque: Padova, Vicenza e L'Aquila

L'AQUILA - Non è una giornata positiva per il Presidente del Consiglio SIlvio Berlusconi: tra Veneto e Abruzzo sta facendo il pieno di contestazioni. Quando questa mattina è arrivato tra gli alluvionati, ha trovato molti gruppi che lo contestavano sia a Vicenza che a Padova, al grido di "Dimettiti, mafioso" o con striscioni come "Voi donne & festoni, noi fango e alluvioni". La Polizia è intervenuta per disperderli, ma non prima che fotografi e TV immortalassero sia la rumorosa ma pacifica protesta che la carica violenta dei poliziotti. SItuazione simile si prospetta a L'Aquila, dove il premier è atteso tra poco. Nei pressi della caserma della Guardia di Finanza di Coppito, a poca distanza dal capoluogo abruzzese, si sono radunati molti manifestanti, con carriole piene di mattoni e cartelli come "Tu bunga-bunga, noi macerie macerie" o "Macerie di Democrazia - L'Aquila chiama Italia il 20 novembre". Ma anche uno striscione contro i poliziotti, messo davanti al cordone che gli stessi hanno formato per impedire alle persone di arrivare vicino alla caserma. Lo striscione riporta la scritta "Paramilitari in polo blu", ed è un chiaro riferimento alle tante aggressioni che gli aquilani hanno subito ogni volta che hanno provato a manifestare pacificamente (l'ultima volta a Roma, dove una ingiustificata carica provocò diversi feriti tra gli aquilani). L'unico incidente successo è stato quello ad Antonio Cicchetti, vicecommissario all'emergenza terremoto. La sua macchina è stata fermata da alcuni manifestanti; lui ha reagito con insulti ed uno dei manifestanti ha sferrato un calcio nella portiera, danneggiando l'auto. Poi la Polizia ha ristabilito la calma

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