La procura di Milano apre un’inchiesta per un commento sul sito del comico genovese. Ma risalire all’autore è impossibile
Una storia piuttosto curiosa che riporta Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera: la privacy protegge l’autore di un commento minaccioso nei confronti di Silvio Berlusconi comparso qalche tempo fa nel blog di Beppe Grillo.
Colpa della «troppa» privacy, e per di più imposta di fatto al giudice da un’autorità amministrativa come il Garante della privacy anziché dal legislatore: è questa, secondo il giudice milanese Fabrizio D’Arcangelo, la ragione per la quale non si potrà mai sapere chi, sul blog di Beppe Grillo il 9 giugno 2008 scrisse «è necessario uccidere Silvio Berlusconi». La ricerca a ritroso dietro l’indirizzo IP di destinazione (una sorta di indirizzo stradale di Internet, assegnato per una determinata frazione di tempo dal gestore a una connessione) e la casella di posta elettronica comicispaventati, infatti, si era fermata allorché le società H3G e Microsoft avevano risposto al pm Francesco Cajani che, per obbedire a provvedimenti sanzionatori del Garante, dal gennaio 2008 non conservavano il primo dato e custodivano il secondo solo per 60 giorni (contro i 12 mesi della normativa italiana e i 6 mesi della comunitaria).
Continua ...
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