COPENHAGEN (DANIMARCA) - La presenza dell'estrema destra si sta facendo sentire nella politica danese. Il suo 19% dei seggi è diventato essenziale per consentire la nascita di un esecutivo, che ha accettato il "prezzo" richiesto: l'abolizione del trattato di Schengen che regola il libero passaggio di persone tra un Paese europeo e l'altro. I controlli alle frontiere con la Germania e la Svezia saranno riattivati nel giro di un paio di settimane.
La scelta arriva a poche ore dall'incontro dei Ministri dell'Interno dei Paesi Europei, per decidere se instaurare o meno controlli alle frontiere. In particolare sotto osservazione ci sono Romania e Bulgaria. Non fanno parte di Schengen, ma vorrebbero entrarci quest'anno; il problema è che c'è poca fiducia sulla tenuta delle frontiere. Si tratta di due Paesi dove il reddito medio è molto basso e con una disoccupazione elevata. Anche se hanno fatto molti progressi, gli stessi sono insufficienti rispetto alla media europea e il timore che gruppi della malavita locale possano far passare chi vogliono, allungando qualche mancia alle guardie addette ai controlli di frontiera
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