Portati via dalla base con un intero arsenale.
La base di Santo Stefano alla Maddalena |
INTRIGO INTERNAZIONALE - Fin dall'inizio un intrigo internazionale: trame da 007 fra Ucraina e Croazia, «soffiate» ai servizi di sicurezza di Gran Bretagna e Italia, i fili del traffico manovrati da una rete di uomini d'affari dei Paesi dell'Est, in carcere anche uno degli oligarchi della nuova Russia, Alexander Borisovich Zhukov. Ora è «giallo»: 4 container, scortati da mezzi dell'Esercito, sono stati imbarcati su un traghetto della compagnia Saremar dalla Maddalena a Palau e da Olbia su una nave della Tirrenia (con 600 passeggeri a bordo) per Civitavecchia. Quante armi sono state portate via dal bunker? Era il primo viaggio o l'ultimo? Missili nelle navi con passeggeri, un rischio: perché?
OGIVE NUCLEARI - L'isola di Santo Stefano per 36 anni è stata base Usa di sommergibili nucleari, gli americani sono andati via nel 2008. Vicino all'ormeggio della nave-officina dei sottomarini si apre una galleria nella roccia, deposito (si diceva, mai però una conferma) anche di missili con ogive nucleari. Lì era custodito l'arsenale sequestrato nell'Adriatico: 400 missili Fagot con 50 postazioni di tiro, 30 mila mitragliatori AK-47, 5 mila razzi katiuscia, 11 mila razzi anticarro, 32 milioni di proiettili per i mitragliatori. Contenuti in casse, accatastate su più file, inventariate in un lungo elenco, l'originale al tribunale di Torino, le copie presso i comandi militari.
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