domenica 18 settembre 2011

Così Silvio mediava per Gianpi

Da Finmeccanica ai gasdotti, gli affari in ballo. Tarantini Diceva: "Questa è la svolta della vita". Presente a un incontro governo-aziendedi CARLO BONINI

BARI - In un conflitto di interesse che si fa abuso permanente, tra ottobre 2008 e giugno 2009, il Presidente del Consiglio lavora con completa adesione al sogno del suo lenone barese, il custode della sua dipendenza sessuale. Accede a un baratto di cui Gianpaolo Tarantini non fa mistero, perché ne ha fatto un mantra ("Con le prostitute e la cocaina volevo realizzare una rete di connivenze nella pubblica amministrazione. In questi anni, ho pensato che le ragazze e la cocaina fossero una chiave per il successo", spiega a verbale il 29 luglio 2009). E di cui, ora, le 5 mila pagine dell'istruttoria barese documentano i termini. C'è da mettere le mani su una montagna di grano. Prima, una partecipazione societaria nella "Sel Proc" (consortile a capitale pubblico), per un business con la Protezione Civile e Finmeccanica da 280 milioni di euro in cui tirare dentro anche Paolo Berlusconi. Quindi, l'affidamento dalle controllate Finmeccanica di 12 appalti che valgono 51 milioni di euro. In un futuro non lontano, un gasdotto tra Albania e Italia, progetto battezzato "Tap" (Trans adriatic pipeline), dichiarato di interesse dai governi di Roma e Tirana nel marzo del 2009 e a cui invitare a partecipare lo stesso Premier con proprie disponibilità finanziarie. Per non dire di un fumoso progetto di sorveglianza elettronica del Paese (le intercettazioni telefoniche non riescono a carpirne il dettaglio) che - se la ride Tarantini conversando con il socio Enrico Intini - "Può servire anche a Lui".
Continua ...

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