Nell'ultimo anno e mezzo sono otto gli appalti finiti nel mirino della procura di Firenze: 56 perquisizioni in tutta Italia. Sotto accusa la manutenzione.
FIRENZE - Appalti truccati per i servizi Trenitalia, 16 arresti e 42 indagati in tutta Italia. Nove persone sono finite in carcere e sette ai domiciliari. In carcere sono finiti imprenditori e dipendenti dell'azienda campana di trasporto pubblico Sepsa. Ai domiciliari funzionari di Trenitalia e imprenditori. L'operazione della polizia, denominata «Espresso» è scattata alle prime luci dell'alba.
GLI APPALTI TRUCCATI - Nell'ultimo anno e mezzo sono otto gli appalti finiti nel mirino della procura di Firenze. Cinquantasei le perquisizioni in corso in tutta Italia. Secondo gli investigatori della squadra mobile di Firenze e della Polfer toscana, funzionari e dipendenti di società a partecipazione pubblica e imprenditori concorrenti avevano formato un'organizzazione finalizzata a falsificare le gare d'appalto: venivano realizzate turbative d'asta attraverso «cartelli» tra imprese finalizzati da un lato ad aumentare le probabilità di aggiudicarsi l'offerta, dall'altro a ridistribuire all'interno della cordata il lavoro aggiudicato ad una delle società del gruppo.
MANUTENZIONE DEI TRENI - Sono gare relative alla fornitura di accessori per la manutenzione dei treni, quelle finite nel mirino degli investigatori. Il valore di ogni singola gara oscilla tra i 500.000 e i tre milioni di euro. Secondo quanto spiegato, gli appalti in questione riguardavano, tra l'altro, forniture di schede elettriche per la riparazione dei convertitori, accessori per la riparazione di unità frenanti, bobine per motori elettrici, collettori, bobine per locomotrici, accessori per la riparazione di piccole macchine rotanti.
LA POSIZIONE DI TRENITALIA - Ferrovie dello Stato Italiane rende noto che già in data 15 febbraio 2010 le strutture di security e audit del Gruppo FS avevano formalmente segnalato, nel massimo riserbo, alla Polizia Ferroviaria di Firenze, di essere venute a conoscenza di presunte attività illecite condotte da proprio personale nell’affidamento e gestione di appalti, assicurando nel contempo ogni disponibilità e collaborazione alle indagini. Il successivo 17 febbraio, nel corso del convegno ''La prospettiva dopo l'aggiornamento dell'Intesa Generale Quadro tra Governo e Regione Toscana'', tenuto a Firenze presso il Palazzo Medici Riccardi, lo stesso amministratore delegato del Gruppo FS, Mauro Moretti, aveva pubblicamente denunciato l’assenza di trasparenza nelle attività svolte dalla struttura tecnica di Trenitalia di viale Spartaco Lavagnini, parlando espressamente di un “cancro da estirpare”.
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