Premessa: parto dall’assunto che le spese di tutte le religioni dovrebbero sostenerle chi le professa.
Nessuno conosce i costi sostenuti dallo Stato verso la religione cattolica, e non perché non possono venir resi pubblici, bensì perché nessuno li vuole rendere pubblici. Non li rendono pubblici né la Conferenza Episcopale Italiana, né lo Stato italiano.
L’UAAR – l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti – ha deciso di dar vita ad una piattaforma chiamata “I costi della Chiesa” in cui l’obiettivo è di presentare una stima di massima che sia la più attendibile e accurata possibile, citando estesamente le fonti e utilizzando metodologie trasparenti. Il compito non è facile perché le cifre di cui parliamo, diversi miliardi di euro, sono per lo più ignote sia allo Stato che alla chiesa. Con tutto ciò, l’UAAR, si è messa di buona lena ed ha esaminato delibere, capitoli di spesa, bilancio dello Stato e quelli di tutte le Regioni, le Province, i Comuni, gli enti pubblici, le società a partecipazione pubblica che in un modo o nell’altro hanno a che fare con la chiesa cattolica.
Il risultato scaturito è devastante per le casse statali, ma soprattutto per noi italiani che l’Ici le tasse e le imposte le paghiamo regolarmente senza battere ciglio.
La stima aggiornata dei costi della Chiesa è di oltre 6 miliardi di euro.
Di seguito la tabella riepilogativa
Nessun commento:
Posta un commento